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al testo di Ivan Pozzoni
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Liminale, sdraiato sui due letti di Procuste dell'orribile modello americano, corro, nocchiere ubriaco tra barbone e sultano, vittime sacrificate di istruzioni scritte a bic sotto moti sussultori, mai rivoluzionari, indòtti da carrozzoni di stato sociale, malessere, e nuoto in alto mare.
Disintegrato tra fieni del successo d'un azienda senza sesso, e biade del dolore nei miei versi senza ardore sfuggo l'uomo in uniforme, ingranaggio obbediente, tra i magli d'un dilemma insano da prigioniero impertinente.
La mia ricetta medica, scritta a caratteri cirillici su stringati rotoli di carta igienica, senza assicurazione, investe l'uomo della strada contro l'insonnia non poco inerte della ragione.
[Versi Introversi, 2008] |
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